Anoressia sentimentale: la rinuncia all'affettività

Anoressia è una parola ricavata dal greco che significa “negazione del desiderio”. Nel mondo contemporaneo è usata ormai da molti anni per definire la mancanza del desiderio rispetto al cibo. Si tratta però di un uso restrittivo del termine. Nella sua accezione più corretta, l’anoressia riguarda ogni aspetto del desiderio, compreso quello amoroso.

Dunque la dizione <<anoressia sentimentale>> significa rifiuto del desiderio di stabilire relazioni affettive della cui intensità, esclusività e durata si ha paura, si prova rabbia o anche ripugnanza.

Superata la prima attrazione e il sentimento euforico della conquista, sempre più spesso l’incontro avviene tra due corpi che hanno contatti sessuali dai quali è escluso lo scambio emotivo profondo, questo impedisce la nascita o la persistenza dei legami affettivi.

I comportamenti di negazione o di rifiuto dell’amore sono multiformi e riguardano uomini e donne, persone mature e giovanissime. Questo status psicologico può essere definito anoressia sentimentale.

Una dinamica relazione che descrive questo status potrebbe essere la seguente:

Qualcuno genera in me una profonda attrazione, un bisogno di conoscenza e di contatto che sfugge al mio controllo. Poiché ho dato alla mia vita un certo ordine, funzionale a sottrarmi alle minacciose vicissitudini delle relazioni, ne sono impaurito. Ammettere il desiderio sentimentale significa che dovrei includere nella mia vita un altro essere umano. In più, se sento una forte attrazione sessuale cui non riesco a dare una forma conosciuta, avverto che quella persona potrebbe diventare molto importante. Il timore di essere posseduto e manipolato da lei, dalla persona che ha generato in me un così intenso desiderio è tale da indurmi confusi stati d’animo di ansia, smarrimento, terrore. Quindi mi è necessario apportare strategie difensive. Mi chiudo con tenacia nelle mie abitudini, rievoco un amore che mi ha ferito e deluso, oppure pongo al vaglio critico il nuovo oggetto d’amore e constato quanto sia pieno di difetti, insignificante e disprezzabile oppure strano, ambiguo e pericoloso. Infine, lo espello dalla mia vita.

L’anoressico sentimentale che vuol bandire o domare le proprie esigenze amorose è costretto a reprimere un potenziale evolutivo di cui priva se stesso e il mondo intorno a lui.


Bibliografia

Ghezzani N. (2012). La paura di amare. Capire l’anoressia sentimentale per riaprirsi alla vita. Le Comete Franco Angeli, Milano.