Ansia: quando diventa patologica

Per comprendere l'escalation che porta a parlare di ansia come patologia, come condizione che richiede particolari cure, dobbiamo iniziare col definire l'emozione di paura.

 

La paura è il termine correntemente usato per connotare uno stato emozionale riferito ad eventi esterni, reali ed identificabili (ad esempio la vista di un serpente). La reazione comportamentale che si ha quando si prova quest'emozione è la risposta di attacco verso la sorgente di paura o la fuga da essa. L'opzione tra un comportamento di attacco piuttosto che di fuga sembra dipendere da una serie di circostanze relative sia all'individuo che all'ambiente circostante.

 

L'ansia è la risposta emotiva rivolta a situazioni percepite come minacciose, che si potrebbero verificare in futuro e che potrebbero compromettere scopi che l'individuo ritiene essenziali. Ad esempio posso provare ansia al pensiero di andare a conoscere i futuri suoceri perché temo di non piacergli o prima di un'interrogazione perché temo possa andare male. Alcune delle reazioni psicofisiologiche che si osservano sono aumento del battito cardiaco, sudorazione, tensione muscolare, vampate di calore. In quest'ottica ansia e paura sono un normale stato di attivazione, di carica psicologica e organica che ci consente di affrontare i problemi della vita quotidiana con la grinta necessaria per la loro risoluzione.

 

Il <> di tensione ansiosa che migliora le nostre prestazioni e ci fa raggiungere i nostri obbiettivi non uguale per ogni individuo ma varia da persona a persona. Questo lo possiamo notare nel caso dell'ansia da esame. Quando si ha un livello ottimale di tensione ansiosa, questa risulta facilitante e porta a superare la prova in maniera soddisfacente, superato il nostro grado ottimale l'ansia risulta inibente portando a prestazioni modeste se non ad insuccessi.

 

L'ansia diviene quindi patologica quando fa sentire deboli, dipendenti dagli altri, quando si manifesta come un forte disagio interiore accompagnato da un senso di impossibilità a condurre una vita normale. Invece che farci reagire con comportamenti pro-attivi di fronte alle situazioni quotidiane,  ci immobilizza e ci fa mettere in atto condotte di evitamento e in alcune circostanze può condurre all'attacco di panico.

 

 

 

Bibliografia

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