Le tecniche di rilassamento sono delle tecniche naturali per combattere gli stati ansiosi e lo stress, sollevare l’individuo dalla tensione e ristabilire un equilibrio psicofisiologico.
Il rilassamento non è una panacea e può consentire di alleviare una limitata gamma di difficoltà conseguenti allo stato emozionale.
Il “bersaglio” più appropriato per il rilassamento sono tutte le risposte psico-fisiologiche, conseguenti ad alti livelli di tensione, che incidono negativamente sugli aspetti cognitivi e comportamentali della persona.
Lo stato di elevata tensione protratta nel tempo, può comportare ad esempio, insonnia per l’elevata tensione muscolare o per i pensieri intrusivi, cefalea muscolo- tensiva o non meglio precisate sensazioni di “nervi tesi” specialmente quando si sta per avvicinare qualche importante situazione della vita quotidiana.
Il Rilassamento
Muscolare Progressivo (RMP), ideato da Edmund Jacobson negli anni ’30, si
basa sull’indurre volontariamente un incremento di tensione in diversi gruppi
muscolari, allentare successivamente la tensione e permettere così che il
rilassamento abbia luogo.
Altra tecnica è la respirazione diaframmatica. Questa tipologia di respirazione è quella naturale per l’uomo. Nonostante questo, spesso la nostra respirazione è toracica. Con la respirazione toracica i polmoni si espandono nella parte alta del torace con il suo relativo innalzamento. In questa condizione la frequenza cardiaca aumenta.
Data la posizione del diaframma (appena sotto ai polmoni), la respirazione diaframmatica può essere descritta come una “respirazione di pancia” perché consente l’aumento volumetrico dei polmoni nella parte bassa e di conseguenza la pancia si gonfia. Con questo tipo di respirazione, la frequenza cardiaca diminuisce e ciò produce un abbassamento dei livelli di ansia e tensione, modificando di fatto il nostro stato emotivo e fisiologico.
Bibliografia
Bertolotti G. (2015). Il rilassamento progressivo in psicologia: Teoria, tecnica, valutazione. Carocci Faber, Roma.